Ecco come salvaguardare le Vespa d’epoca dalle politiche green UE

Vespa, con il suo design iconico e il rombo inconfondibile del motore, è molto più di un semplice mezzo di trasporto. È un simbolo della cultura italiana, un emblema di eleganza e praticità che ha conquistato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo. Tuttavia, le normative sempre più stringenti dell’Unione Europea in materia di emissioni rischiano di mettere in pericolo il futuro delle Vespa d’epoca, spingendo gli appassionati e i difensori del patrimonio culturale italiano a mobilitarsi per proteggerle.

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Vespa d’epoca: un Patrimonio Nazionale da proteggere

Recentemente, è stata avanzata una proposta di legge per riconoscere la Vespa come veicolo di interesse nazionale. Questa iniziativa, promossa dalla Lega, mira a tutelare lo storico scooter di Pontedera dalle politiche europee del Green Deal, che potrebbero condurre al blocco della circolazione per le versioni d’epoca, dotate di un motore a due tempi notoriamente inquinante. L’intento è quello di preservare un pezzo di storia italiana, un’icona che rappresenta non solo un’epoca, ma anche il genio industriale e il design made in Italy, celebrato in tutto il mondo.

Ecco dove le Vespa storiche possono ancora circolare

Nonostante le preoccupazioni legate alle nuove normative, in molti comuni italiani le Vespa più anziane, classificate come Euro 0 a due tempi, possono ancora circolare liberamente. Questa libertà di movimento è spesso garantita dall’iscrizione delle Vespa ai registri storici, che consente loro di beneficiare di agevolazioni fiscali come l’esenzione o la riduzione del bollo. Tuttavia, le decisioni finali sulla circolazione vengono prese a livello locale, e la situazione potrebbe cambiare radicalmente con l’entrata in vigore di nuove disposizioni europee più severe.

Iniziative passate: la Vespa Patrimonio Unesco

La proposta di riconoscere la Vespa come veicolo di interesse nazionale non è la prima iniziativa volta a proteggerla. Il 23 aprile, giorno del primo brevetto Vespa nel 1946, il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una mozione per promuoverla come patrimonio Unesco, sottolineando il suo valore culturale per l’Italia. Anche in Lombardia e in Calabria sono state avanzate mozioni simili, con il supporto di diverse forze politiche, per ottenere una protezione ufficiale della Vespa contro le restrizioni imposte dal Green Deal europeo.

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